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Intervista a Giorgio Parisi: “L’Italia non è un paese per giovani e ricercatori”

Nel corso della nona edizione del Festival dell’Innovazione e della Scienza di Settimo Torinese ho avuto l’enorme piacere di condurre un’intervista a Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica 2021.

L’annuncio del Nobel è arrivato il 6 ottobre, a soli tre giorni dall’inizio del Festival che quest’anno, ironia della sorte, aveva come tema proprio la Fisica e di cui ero coordinatore scientifico. Il giorno stesso ho contattato Giorgio Parisi, con cui ci conosciamo dai tempi di quando ero uno studente di fisica alla Sapienza di Roma, e nel fargli i complimenti per il meritato riconoscimento l’ho subito invitato per un intervento in diretta streaming durante il Festival. Sapevo che trovare un buco nella sua fittissima agenda da neo-premio Nobel sarebbe stato difficilissimo, ma chi conosce Giorgio sa bene che tra le sue doti più belle spiccano proprio la disponibilità e la generosità. E così Giorgio Parisi ha accettato l’invito e per questo, oltre a ringraziare lui, devo ringraziare Mariella Di Donna e l’Ufficio Stampa dell’Accademia Nazionale del Lincei.

L’intervista a Giorgio Parisi è andata in scena nella giornata di martedì 12 ottobre, al termine di un incontro con l’AIRC – Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, e con Claudio Marchisio, ex calciatore della Juventus e della Nazionale Italiana. Nei 15 minuti circa che avevamo a disposizione ho provato a sollecitarlo sui grandi temi di cui si è autoeletto portavoce e che ci riguardano tutti da vicino, e come al solito Giorgio non si è tirato indietro.

Abbiamo parlato dell’importanza dei finanziamenti alla ricerca, per i quali «è necessario un grande sforzo per riportare i livelli dei finanziamenti al pari di quelli degli altri paesi europei, e far sì che l’Italia torni ad essere un posto accogliente per i ricercatori». Molto puntuale su questo punto l’indicazione rivolta al governo: «Io spero e nutro fiducia che si possa arrivare a oltre un miliardo di euro per la ricerca per il prossimo anno; sarebbero risorse importantissime, perché bisogna rimettere a posto tutti i bilanci degli enti e delle università, e lanciare un piano di assunzione di nuovi ricercatori».

Il pensiero di Giorgio Parisi è sempre rivolto ai giovani talenti, formati nelle università italiane e costretti ad emigrare all’estero per poter fare ricerca: «L’Italia purtroppo non è un paese per giovani e questo deve cambiare. Dobbiamo tornare ad essere un centro di eccellenza della ricerca a livello internazionale e attrarre dall’estero giovani italiani e stranieri».

Siamo passati poi all’altro grande tema di cui Giorgio Parisi si è subito fatto carico dopo la vittoria del Nobel, quello dei cambiamenti climatici, «perché un Nobel viene molto più ascoltato di tanti altri e quindi ha il dovere di portare avanti le giuste battaglie». Giorgio lo ha definito «il problema più serio per l’umanità» per il quale è necessario fare molto di più, e più in fretta, di quanto i governi abbiano fatto finora.

Infine, considerazioni sull’importanza della divulgazione scientifica, resa ancora più evidente dalla pandemia di Covid-19, e sull’insegnamento della scienza nella scuola, «che andrebbe insegnata già dalle scuole materne, come sosteneva la nostra grande educatrice Maria Montessori».

Di seguito il video integrale dell’intervista a Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica 2021.

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